Gender Education come azione di libertà e consapevolezza vs. azione di manipolazione, indottrinamento e violenza
La Gender Education viene considerata dai differenti soggetti coinvolti come un'azione dal significato contrapposto: per alcuni è un'azione dovuta in quanto finalizzata a promuovere negli studenti, futuri cittadini, la consapevolezza dell'esistenza nella società contemporanea di drammi personali dovuti alla non accettazione di orientamenti affettivi e sessuali differenti da quelli ritenuti "normali, alla non accettazione dell'esistenza di forme stabili di relazione tra persone che non sono quelle della famiglia tradizionale, cioè tra persone di sesso diverso, ed alla non accettazione del fatto che i generi sessuali, tradizionalmente maschio e femmina, sono più di due; per altri le azioni di educazione alle questioni di genere, con le quali viene messa messa in evidenza una realtà fatta di relazioni tra persone che è oggi assai differente da quella tradizionale, sono una violenza psicologica ed affettiva fatta ai bambini ed ai giovani, una violenza ai valori tradizionali della società e della famiglia, una manipolazione delle coscienze perché vengono proposti modelli sociali e culturali non naturali, viene fatto un indottrinamento all'adozione di valori e modelli sociali che scardinano i fondamenti della società e della famiglia.
Due visioni, quindi, diametralmente opposte del significato che avrebbe l'introduzione a scuola, fin da quella primaria, della sensibilizzazione e dell'educazione alle questioni dei "generi" presenti nella società contemporanea. Entrambe le parti muovo alla fazione opposta l'accusa di agire per mero tornaconto politico senza voler dare un reale sostegno o senza opporsi alla tematica in quanto tale
(fare approfondimento a Cosa è il "genere" )
L'Istituto AT Beck, alla luce degli eventi, in data 19/02/2014 pubblica Una nota chiarificatrice nella quale dichiara, tra l'altro, il che " il razionale dell'intervento non è la diffusione di una "teoria di Genere "ma la prevenzione e la lotta all'omofobia e al bullismo omofobico" . (caso 1)
Il Presidente della CEI, il cardinale Angelo Bagnasco, afferma "E 'in Atto Una strategia persecutoria Contro la famiglia, un attacco a destrutturare la persona e quindi destrutturare la Società e metterla in balia di chi è più forte e ha tutto l'interesse a che la gente sia smarrita. Nel torbido il maschio opera meglio". E prosegue: "In teoria le tre guide hanno lo scopo di sconfiggere bullismo e discriminazione - cosa giusta- in realtà mirano a "istillare" nei bambini preconcetti contro la famiglia, la genitorialità, la fede religiosa, la differenza tra padre e madre .. parole dolcissime che sembrano oggi non solo fuori corso, ma persino imbarazzanti, tanto che si tende ad eliminarle anche dalle carte " . (caso 1)
Il sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi dice: " Posto che la lotta alla discriminazione, di qualsiasi tipo, è sacrosanta, non credo però possa essere confusa con iniziative che con essa hanno poco o nulla a che vedere e il che, invece, mi pare siano un tentativo di indottrinare i nostri ragazzi all'ideologia del Genere e alle "nuove forme di famiglia" . E, fatto ancora Più gravi, senza coinvolgere le rappresentanze dei genitori all'interno della scuola ». (caso 1)
Il professore opinionista Stefano Zecchi famoso docente di estetica, giornalista e opinionista dichiara: «Vigilare sui figli: il gender è la nuova dittatura». (Caso 2)
L'assessore comunale di Monza Alessandro Gerosa:, sostenendo che "Questa approvazione è un passo importante... " afferma che: "l’ Amministrazione Comunale si propone di far riflettere i nostri ragazzi nel periodo della formazione anche su questi temi, non per “far diventare gay” qualcuno ma perché nessuno debba mai più essere pestato, indotto alla depressione o al suicidio perché Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender". E continua: ".... Perché le loro idee omofobe saranno presto spazzate via dalla storia, e non ci sarà più spazio per chi predica odio e intolleranza nei confronti dei diversi per propagande becere e di parte» (caso 3)
Marcelo Fiaes - portavoce delle famiglie di Monza ha attaccato duramente la Giunta, sostenendo che "ignora il diritto dei bambini a vivere un'infanzia sana, lontana dalle pressioni sessiste" (caso 3).
Il deputato leghista Paolo Grimoldi e il segretario della Lega monzese Federico Arena: «La giunta fa propaganda omo e transessuale sulla pelle dei bambini e volta le spalle alle proteste di genitori e insegnanti, perseguendo un progetto di parte. E' odiosa e intollerabile la propaganda di Sel e Pd sulla pelle dei bambini. (caso 3).
Il consigliere comunale di Forza Italia Edoardo Tocco dice: “Trovo assurdo che il Comune di Cagliari imponga la propria politica culturale nelle scuole, senza nessun coinvolgimento delle famiglie, mascherandolo come tentativo di inclusione sociale. (caso 4).
Mariella Mocci, una cittadina di Cagliari in una lettera inviata al Comune di Cagliari invita lo stesso a desistere dalla realizzazione del progetto ".... Al fine di non traumatizzare i minori in una età in cui è assai difficile che possano capire fino in fondo quanto prospettato dal progetto... , e continua "l’obiettivo è diffondere l’idea che omosessuali si nasce, così come si nasce etero. L'Istituto Beck li ha prodotti (i volumetti incriminati) su incarico dell’UNAR con l’intento di convincere gli insegnati e quindi gli alunni. (caso 4)
Da un forum on-line di un quotidiano locale di Cagliari:
" Quando i gay vengono derisi, emarginati, pestati o uccisi…spendere soldi per educazione, cultura, istruzione...non e' mai sbagliato anzi 10.000 Euro non sono nulla, finiamola! E' per migliorare la qualità della vita di centinaia di persone e cominciare a educarne migliaia. Non è poco".
"... se figli ne avete, educateli a rispettare tutto e tutti...poi vi lamentate di questa Cagliari degradata, devastata, piena di rifiuti, di monumenti offesi da scritte con gli spray, diventati urinatoi...penso che spendere in "rispetto" per gli altri, per la cosa "di tutti" sia un dovere. (caso 4).
Questi educatori hanno sulla coscienza tanti ragazzi che, a causa dei loro figli cresciuti nel pregiudizio, vengono tormentati , discriminati o, in alcuni casi, malmenati perché hanno un orientamento sessuale diverso dalla maggioranza delle persone e in alcuni casi questi genitori o educatori hanno sulla coscienza anche i loro stessi figli che si sentono appartenenti al genere opposto o che si scoprono omosessuali e si suicidano o entrano in terribili fasi di depressione profonda perché non si accettano e non vengono accettati. (caso 4)
Il presidente dell' Arcigay Alberto Bignardi, spiega così la ragione del progetto "E' semplice:“Se si impara la tolleranza verso, ad esempio, la transessualità, poi la si applica anche a tutte le altre situazioni. E magari i ragazzi comprendono che certe parole che utilizzano con naturalezza sono in realtà offese nei confronti dei loro compagni di scuola, come è accaduto in seguito ad altri incontri a cui abbiamo partecipato. (caso 5)
Il senatore modenese Carlo Giovanardi "Qualcuno forse ha scambiato il liceo classico Muratori di Modena per una sezione del Pd impegnata in un incontro di partito - ha tuonato il parlamentare alfaniano - Ma una scuola pubblica non è una sezione di partito e neppure un luogo di indottrinamento dei giovani: è giusto e opportuno infatti che ogni argomento, anche il più spinoso, possa essere affrontato ma garantendo l'illustrazione di punti di vista differenti". (caso 5)
Matteo Boccedi, studente del Muratori – "la nostra intenzione era quella di trattare, molto semplicemente, il tema della transessualità, che è una questione attuale e contemporanea, senza alcuno sbilanciamento politico o ideologico. Perché questo, del resto, non è un argomento politico ma una realtà umana, che noi avremmo voluto approfondire dal punto di vista scientifico e umano”. (caso 5)
Comments (0)
You don't have permission to comment on this page.