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Tematica 3

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Punti di vista: rispetto di tutte le posizioni etiche a culturali vs. prevaricazione

Sviluppata da Gianni Marconato

 

L'esasperata polarizzazione che ha assunto la questione dell'educazione al genere ha portato le parti in causa ad accusarsi reciprocamente di voler fare un'operazione a senso unico, cioè senza considerare i punti di vista e le sensibilità etiche e culturali degli altri. Assistiamo, così, a posizioni estreme come chi sostiene apertamente che la Gender Education non vada proprio fatta a scuola in quanto proporrebbe modelli culturali inaccettabili e pertanto va impedita la realizzazione di qualsiasi iniziativa.

Abbiamo, poi, chi afferma che non si tiene conto della sensibilità di altre persone e si vuole fare una vera e propria "propaganda" di parte operando quella violazione del pluralismo che dovrebbe caratterizzare la scuola. Si hanno, quindi, accuse di negazione della libertà di espressione e del contraddittorio e viene sollecitato il confronto tra tesi diverse.

Secondo gli oppositori alle attività formative si assiste al trionfo del pensiero unico nella forma della promozione della "teoria del Genere". Il fronte favorevole respinge l'accusa che l'operazione sia un'azione politica a supporto di una ben definita ideologia politica 

 

 

 

I senatori Giovanardi, Sacconi, Formigoni, Compagna, Chiavaroli e Bianconi aderiscono immediatamente alle richieste del car. Bagnasco e presentano una   interpellanza Parlamentare per chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri di impedire che le guidare possano giungere nelle mani degli insegnanti delle scuole dell'obbligo . (Caso 1) 

 

Stefano Giordano, ex presidente della federazione italiana scuole materne paritarie commenta:

Se l'idea è la stessa con cui si decide di scegliere definizioni come "genitore 1" e "genitore 2" al posto di mamma e papà, mi sembra che si stia prendendo una direzione chiara - che non tiene conto però della sensibilità di alcune persone. Chiederemmo solo che ci fosse più rispetto per chi tiene comunque a certe definizioni e a certi ruoli. (caso 2)

 

Il deputato leghista Paolo Grimoldi e il segretario della Lega monzese Federico Arena: affermano «La giunta fa propaganda omo e transessuale sulla pelle dei bambini e volta le spalle alle proteste di genitori e insegnanti, perseguendo un progetto di parte. E' odiosa e intollerabile la propaganda di Sel e Pd sulla pelle dei bambini.

 

Per il Comitato Sì alla famiglia, che riunisce numerose associazioni cattoliche ed evangeliche, L’intervento di Vladimir Luxuria al Liceo Muratori di Modena rappresenta una violazione del pluralismo e una vittoria del «pensiero unico. Il comitato si dice convinto che le persone omosessuali, come insegna il “Catechismo della Chiesa Cattolica” debbano essere accolte con “rispetto, compassione e delicatezza” e – come ci ripete Papa Francesco – non debbano essere giudicate in quanto persone. Ma i comportamenti e le leggi, a differenza delle persone, possono e devono essere giudicati – a meno di cadere in un relativismo assoluto  e il modo della scuola pubblica di formare a questo giudizio non può che essere quello di mettere a confronto tesi diverse».L’intervento di Luxuria al Muratori «non rispetta questa esigenza di pluralismo e rappresenta invece una vittoria del pensiero unico nella forma della cosiddetta ideologia del gender e una negazione della libertà di espressione e del contraddittorio».  (caso 5)

 

Vladimir Luxuria «È un grave errore fare contrapposizione tra transessuali e religione, perché non c’è... la ‘diversità’ è un pezzo della realtà: non è un argomento nè di destra nè di sinistra, anzi è molto pericoloso trasformarlo in una ‘battaglia politica’. E poi io sono fuori dalla politica dal 2008, voglio sentirmi libera di parlare di questi argomenti con toni civili, senza etichette o appoggi nè da destra nè da sinistra».(Caso 5) 

 

I genitori affermano: E’ importante verificare insieme a loro (studenti)  che le tematiche siano trattate in modo completo, che gli esperti invitati abbiano una competenza accertata e siano in grado di presentare ricerche e studi capaci di esprimere il dibattito scientifico culturale sull’argomento, oltre che ambiti differenti di riflessione”. (Caso 5)

 

 

 

 

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