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Tematica 4

Page history last edited by Gianni Marconato 10 years, 1 month ago

Significato della Gender Education: svalorizzazione e negazione vs. lotta al pregiudizio 

 

Sviluppata da Gianni Marconato

 

La battaglia sulla Gender Education, tra chi la vuol fare e chi non vuole proprio che dell'argomento si parli, si gioca anche senza entrare nel merito del significato e del contenuto di del problema e delle ragioni per cui andrebbe fatta o non fatta attività e così le attività di Gender Education, pur essendo ritenute opportune ma non nelle forme proposte, vengono osteggiate con varie forme di svalorizzazione:si ritiene che l'attenzione alla questione sia eccessiva per il reale impatto che essa ha, si accusa chi si fa promotore di tali iniziative di protagonismo o ritenendo la questione di interesse di poche persone o riducendo la questione a mera propaganda per promuovere l'omosessualità, ovvero a soldi spesi male quando le priorità sarebbero altre. Si tratta di iniziative da osteggiare.

 

Nello svilupparsi di una cultura omofoba è stata ripetutamente osservata l'influenza di una cultura chiusa e religiosa. attività tese ad osteggiare la realizzazione di attività di Gender Education sono in prima fila persone ed organizzazioni di ispirazione religiosa; secondo alcuni studi è proprio una cultura chiusa e religiosa. Si nota spesso un conflitto, ingiustificato, tra omosessualità e religione con impatto sulla salute mentale di chi si sente emarginato e discriminato per la propria "diversità".  

 

Per contro, i promotori della Gender Education la motivano come azione indispensabile per prevenire e contrastare la cultura omofobica che penalizza o distrugge la vita di tante persone che manifestano bisogni omo-affettivi e omo-sessuali. Queste azioni sono finalizzate anche a creare una cultura di accettazione del diverso, di tutte le forme di diversità presenti nella realtà. Un'azione efficace in questo senso deve avvenire, con tutte le cautele del caso, fin dalla tenera ètà perche atteggiamenti e culture omofobiche si insediano già dai 3 anni.  

 

L'Istituto A.T. Beck, alla luce degli eventi (conestazioni all'iniziativa), pubblica una nota chiarificatrice nella quale dichiara, tra l'altro, che "il razionale dell’intervento non è la diffusione di una "teoria gender” ma la prevenzione e la lotta all’omofobia e al bullismo omofobico".(caso 1)

 

Giuseppina La Delfa , Presidente di Famiglie Arcobaleno .... evidenzia che lo scopo del progetto è la lotta contro le discriminazioni di genere e il bullismo omofobico e che il materiale prodotto dall’UNAR è perfettamente in linea con questi obiettivi,   La Delfa evidenzia ancora che è in atto una vera e propria " ....campagna denigratoria lanciata da Avvenire, guarda caso, proprio in questi giorni, e sfociata in un’interpellanza parlamentare firmata da Giovanardi, Sacconi, Formigoni e altri senatori». (Caso 1)

 

Gabriele Toccafondi , sottosegretario all'Istruzione:  "Posto che la lotta alla discriminazione, di qualsiasi tipo, è sacrosanta non credo possa però essere confusa con iniziative che con essa hanno poco o nul­la a che vedere (Caso 1)

 

 

E' decisamente favorevole  Emma Baumgartner, professoressa ordinaria di Medicina all’Università La Sapienza di Roma:"Le discriminazioni in negativo di tipo sessuale iniziano a tre anni. - dichiara -. E’ inutile affrontare questo genere di tematiche dopo, quando si ha la possibilità di farlo nel modo giusto già prima". (caso 2)

 

Marnie Campagnaro, insegnante,  afferma che sono stati selezionati e offerti ai bambini quei testi per aprire un dialogo sulle tematiche legate all'accettazione dell’alterità e alla decostruzione degli stereotipi culturali e di genere, così pervicacemente diffusi nella nostra quotidianità. (caso 2) 

 

Il consigliere comunale dell’Udc Simone Venturini: “E’ l’ennesima occasione attraverso cui la Seibezzi esprime il suo protagonismo ... Se l’assessore ha acquistato dei libri senza autorizzazioni ci sono possibili responsabilità contabili. (caso 2)

 

Silvia Vegetti Finzi, psicoterapeuta per i problemi dell’infanzia,: «Vedo un rovesciamento di centralità: fino a qualche tempo fa le forme familiari diverse da quella tradizionale erano messe al bando. Ora hanno un’eccessiva attenzione. Non si tiene conto che si tratta pur sempre di una realtà minoritaria». (caso 2)

 

I consiglieri comunali di Monza Alessandro Gerosa (Sel), Elio Bindi (Pd) e Laura Morasso (Cp) in una mozione affermano che si intende affrontare il tema della discriminazione basata sul genere e l'orientamento sessuale e contrastare il fenomeno del bullismo omofobo all'interno delle scuole, (caso 3)

 

Il deputato leghista Paolo Grimoldi e il segretario della Lega monzese Federico Arena: «La giunta fa propaganda omo e transessuale sulla pelle dei bambini e volta le spalle alle proteste di genitori e insegnanti, perseguendo un progetto di parte. E' odiosa e intollerabile la propaganda di Sel e Pd sulla pelle dei bambini. (caso 3)

 

Alessandro Gerosa: "Questa approvazione è un passo importante perché l’Amministrazione Comunale si impegni a diffondere nelle scuole di ogni grado laboratori e in senso più estensivo eventi e iniziative, perché tutt* le/i alunn* nell’età della crescitascolastica possano sviluppare un’identità di genere ed un orientamento sessuale consapevole, perché l’omofobia e la transfobia, anche tramite bullismo, venga combattuto. ... chi ha paura di una serie di corti e laboratori, sviluppati con il patrocinio dell’Unione Europea, che aprano una riflessione, ..... Se ha paura di questo, di far riflettere i nostri ragazzi nel periodo della formazione anche su questi temi, non per “far diventare gay” qualcuno ma perché nessuno debba mai più essere pestato, indotto alla depressione o al suicidio perché lgbtqi (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender ndr) (caso 3)

 

Il consigliere monzese di Forza Italia Pierfrancesco Maffè ha dichiarato che il progetto Rainbow è un'attività pretestuosa e non determinante per la maggioranza delle persone..." (caso 3)

 

Marco Mori - Presidente Centro d'Iniziativa Gay Milano, che ha coordinato il progetto Ranbow: " è la nostra risposta per aiutare bambini, bambine, ragazze e ragazzi in varie situazioni, sia per l’acquisizione di strumenti utili in futuro a comprendere la natura del proprio orientamento sessuale, sia per sensibilizzare bambini e giovani non gay a rispettare, fin da piccoli, le diversità (caso 3)

 

Il Comune di Cagliari nel dicembre 2013 avvia un'iniziativa con  l’obiettivo di “ ...contrastare gli stereotipi di genere che producono segregazione e limitano la piena espressione e realizzazione della persona, far riflettere i bambini sulla propria identità di genere e sulle proprie aspirazioni e desideri, far emergere come ogni bambino ha percezione di sé in base alla propria identità di genere”...(caso 4) 

 

Daniele Caruso, La Destra Sardegna attacca ‘ sostenendo che “se è una forzatura l’ educazione sessuale di giovani menti  che al sesso ancora non pensano per natura,  inculcargli l’esistenza di ‘generi sessuali’ che tali non sono,  è per noi una forma di violenza psicologica che viola l’innocenza dei nostri figli per piegarla a ripugnanti interessi ideologici e propagandistici, con ‘ progetti sperimentali’ sui nostri figli. (caso 4)

 

Mariella Mocci, una cittadina di Cagliari Ritengo altresì, stante i soldi derivano dai cittadini tartassati,che   con i soldi stanziati per tale progetto , si potrebbero risolvere molti problemi di disoccupati  disperati...migliorare la sicurezza nelle scuole e altro ancora.. (caso 4)

 

L' American Psychological Association (2009, 2012) ritiene che: " ...L’attrazione, i sentimenti e i comportamenti sessuali e romantici verso persone dello stesso sesso sono normali e positive varianti della sessualità umana indipendentemen te dall’identità di orientamento sessuale I comportamenti sessuali ed affettivi verso persone dello stesso sesso sono normali (caso 4)

 

 

In un forum: Insegnanti e genitori a volte nascondono questa realtà o ne parlano come se fosse qualcosa di sbagliato e da condannare.   (caso 4)

 

Appresa la notizia, una cinquantina di genitori ha fermamente contestato la delibera inviando una Lettera di protesta al Dirigente scolastico, Prof. Giorgio Siena, in cui si chiedeva, tra l'altro, di annullare il seminario.  (caso 5)

 

I genitori:  “Comprendiamo il desiderio degli studenti di conoscere e approfondire tematiche varie e di rilevanza mediatica ma riteniamo sia doveroso per le famiglie e per gli adulti presenti nella scuola affiancare i ragazzi. (Caso 5)

 

Istituto Beck, autore dei libretti UNAR

Le influenze che l’ambiente socio-culturale e religioso può esercitare nel generare omofobia e omofobia interiorizzata, non soltanto sono di pacifica osservazione ma conclusioni a cui pervengono numerosi studi scientifici. L’impatto negativo del conflitto tra omosessualità e religione sulla salute mentale è stato ampiamente dimostrato (Hatzenbuehler, Pachankis, Wolff, 2012; Schuck, Liddle, 2001). Secondo Herek (1984, 1992, 1998) "…maggiore risulta il grado di ignoranza, di conservatorismo politico e sociale, di cieca credenza nei precetti religiosi, maggiore sarà la probabilità che un individuo abbia un’attitudine omofoba”.     Caso 5

 

Commenti in un forum

Quando i gay vengono derisi, emarginati, pestati o uccisi…spendere soldi per educazione, cultura, istruzione...non e' mai sbagliato anzi 10.000 Euro non sono nulla, finiamola! E' per migliorare la qualità della vita di centinaia di persone e cominciare a educarne migliaia. Non è poco Operazione di civiltà educare alla differenze di genere (caso 5)

 

Questi educatori hanno sulla coscienza tanti ragazzi che, a causa dei loro figli cresciuti nel pregiudizio, vengono tormentati , discriminati o, in alcuni casi, malmenati perché hanno un orientamento sessuale diverso dalla maggioranza delle persone e in alcuni casi questi genitori o educatori hanno sulla coscienza anche i loro stessi figli che si sentono appartenenti al genere opposto o che si scoprono omosessuali e si suicidano o entrano in terribili fasi di depressione profonda perché non si accettano e non vengono accettati.La non accettazione della diversità genera drammi personali (caso 5)

 

Vladimir Luxuria«È un grave errore fare contrapposizione tra transessuali e religione, perché non c’è... la ‘diversità’ è un pezzo della realtà: non è un argomento nè di destra nè di sinistra, anzi è molto pericoloso trasformarlo in una ‘battaglia politica’. E poi io sono fuori dalla politica dal 2008, voglio sentirmi libera di parlare di questi argomenti con toni civili, senza etichette o appoggi nè da destra nè da sinistra». (caso 5)

 

 

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