Natura della scuola pubblica: laica vs. confessionale
La Gender Education si inserisce nel complesso contesto costituito dalla scuola. Il termine scuola, infatti, pur nella unitarietà degli ordinamenti, deve essere variamente declinato: esso va riferito alla scuola statale, ma anche alla scuola paritaria, il cui profilo, nell’esprimere gli interessi di particolari stakeholders, può legittimamente esprimere una natura confessionale e, dunque, priorità educative peculiari costituzionalmente tutelate.
A tale quadro normativo e concettuale conseguono ricadute nella scelta delle concrete azioni educative. Nella fattispecie, se la scuola pubblica statale propone al suo interno la Gender Education, accade che trovi resistenze presso gruppi di portatori di interesse mossi da istanze di natura confessionale. Del resto, la Gender Education non trova spazio nelle scuole pubbliche paritarie confessionali.
All’interno della scuola le forze laiche si impegnano per la diffusione delle Gender Education come strumento per la lotta contro l’omofobia e il bullismo omofobo ed in generale per l’educazione al rispetto reciproco (A). I gruppi confessionali, affiancati da alcune forze politiche, sostengono invece che la politica non può decidere cosa si debba studiare a scuola e, soprattutto, temono non vengano rispettati le diverse sensibilità dei bambini, i ruoli parentali tradizionali, la visione antropologica della Chiesa e vi sia, invece, una deriva verso il pensiero unico ed il relativismo (B).
Tale situazione dicotomica (scuola laica vs. scuola confessionale, ma anche GE sì vs GE no) che erompe con tutta evidenza nell’analisi dei casi presentati, pare porsi come punta dell’iceberg che in sé riassume una latente frattura ideologica esistente all’interno della scuola pubblica.
A
Per parte loro, le forze laiche si impegnano per la diffusione delle Gender Education come strumento anche per la lotta contro l’omofobia e il bullismo omofobo e in generale per l’educazione al rispetto reciproco:
Alessandro Gerosa (Consigliere Comunale a Monza per Sel, Presidente Commissione Affari Generali e Politiche Giovanili): "Questa approvazione è un passo importante perché l’Amministrazione Comunale si impegni a diffondere nelle scuole di ogni grado laboratori e in senso più estensivo eventi e iniziative, perché (…) l’omofobia e la transfobia, anche tramite bullismo, venga combattuto. La nostra speranza è che questa mozione contribuisca a moltiplicare le iniziative che già oggi insegnanti, professori ma anche associazioni del territorio promuovono nelle scuole." (caso 3)
La scuola deve educare, nelle famiglie ci potrebbero non essere gli strumenti adatti e si perpetuerebbe la cultura omofoba tanto diffusa". (caso 4)
Il segretario dei Giovani democratici di Modena, l’ex Margherita Federica Di Padova: "L’assemblea d’istituto sulla transessualità prevista al Liceo Muratori, in cui saranno ospiti, oltre l’ex deputato Vladimir Luxuria, anche Alberto Bignardi, presidente dell’Arcigay e un medico endocrinologo, sarà un’occasione importante per confrontarsi con una realtà delicata e poco conosciuta come quella della transessualità. Crediamo che la scuola debba insegnare, oltre alle materie curriculari, anche il rispetto per gli altri, il valore dell’ascolto e l’importanza del dialogo". (caso 5)
B
I gruppi confessionali affiancati da alcune forze politiche sostengono invece che la politica non può decidere cosa si debba studiare a scuola: questo accade nel caso della distribuzione dei 49 libretti Leggere senza stereotipi nella provincia di Venezia:
Il consigliere comunale dell’Udc Simone Venturini ha chiesto un incontro al sindaco Orsoni per chiedere una retromarcia in tempi rapidi. "(…) Al di là del tema dei libri è impensabile che sia la politica, il singolo assessore o il singolo consigliere a decidere quali libri devono essere studiati nelle scuole". (caso 2)
Analogamente nella distribuzione dei libretti UNAR (caso 1): la prima forte reazione avviene da parte del Presidente dei Vescovi italiani, cardinale Angelo Bagnasco, che addita gli opuscoli come strumenti di indottrinamento della teoria Gender e chiede al Governo Renzi di mettere al bando i tre libretti.
Immediata l'adesione alla richiesta da parte del mondo cattolico e delle Associazioni di genitori cattolici cui si aggiungono i senatori Giovanardi, Sacconi, Formigoni, Compagna, Chiavaroli e Bianconi che presentano una interpellanza Parlamentare per chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri di impedire che le guide possano giungere nelle mani degli insegnanti delle scuole dell'obbligo.
Il viceministro, Maria Cecilia Guerra, sconfessa l'iniziativa dichiarando la perfetta estraneità del Ministero alla vicenda ed invia formale nota di demerito a Marco De Giorgi, il Direttore dell'Unar; il Ministro Giannini assicura che il Ministero proseguirà i progetti contro ogni forma di discriminazione e dichiara: "Bisogna agire in modo laico, non ideologico, rispettando tutte le sensibilità presenti. In questo senso ho intenzione di aprire un confronto il più ampio possibile, aprendo un tavolo con tutte le parti interessate, comprese le associazioni dei genitori e quelle degli studenti. La mia idea è quella di realizzare una larga condivisione sui contenuti e delle strategie di comunicazione". (caso 1)
Don Valter Perini, direttore dell'ufficio evangelizzazione e catechesi del Patriarcato, non ha dubbi su quale tipo di testi debbano andare nelle scuole paritarie. (caso 2)
Capita però anche che sia è la politica a dire cosa non si debba studiare a scuola (caso 2):
Non risparmia critiche Elena Donazzan (Forza Italia), assessore all'Istruzione nel Veneto: «Sono sconvolta per il fatto che si pretenda di entrare nelle scuole con argomenti di questo tipo. I diritti degli omosessuali vanno rispettati ma ritengo pericoloso parlare di questi temi con bambini che stanno scoprendo la loro fisicità». (caso 2)
Il Consigliere monzese di Forza Italia Pierfrancesco Maffè ha dichiarato che il progetto Rainbow "è un progetto diseducativo, che va a snaturare il ruolo della scuola. Progetto che snatura il ruolo della scuola . E quello che colpisce ancora di più è che a portare avanti questo attacco al sistema educativo con una mozione pretestuosa e non determinante per la maggioranza siano stati esponenti di sinistra che dichiarano di rappresentare a sinistra i cattolici”. (caso 3)
Il senatore modenese Carlo Giovanardi "Qualcuno forse ha scambiato il liceo classico Muratori di Modena per una sezione del Pd impegnata in un incontro di partito - ha tuonato il parlamentare alfaniano - Ma una scuola pubblica non è una sezione di partito e neppure un luogo di indottrinamento dei giovani: è giusto e opportuno infatti che ogni argomento, anche il più spinoso, possa essere affrontato ma garantendo l'illustrazione di punti di vista differenti". (caso 5)
Edoardo Tocco, consigliere comunale di Forza Italia Interviene il consigliere comunale di Forza Italia Edoardo Tocco: “Trovo assurdo che il Comune di Cagliari imponga la propria politica culturale nelle scuole, senza nessun coinvolgimento delle famiglie, mascherandolo come tentativo di inclusione sociale. (caso4)
In particolare le forze confessionali contrastano la Gender Education nell'intento di:
1. rispettare le diverse sensibilità dei bambini
Donazzan: «I diritti degli omosessuali vanno rispettati ma ritengo pericoloso parlare di questi temi con bambini che stanno scoprendo la loro fisicità». (caso 2)
2. garantire il rispetto dei ruoli (soprattutto paretali) tradizionali:
Anche all'interno della Fism, la federazione italiana scuole materne paritarie, qualcuno ha manifestato diversi dubbi riguardo all'iniziativa. «Se l'idea è la stessa con cui si decide di scegliere definizioni come "genitore 1" e "genitore 2" al posto di mamma e papà, mi sembra che si stia prendendo una direzione chiara - commenta Stefano Giordano, ex presidente Fism e candidato al consiglio nazionale della federazione - che non tiene conto però della sensibilità di alcune persone. Chiederemmo solo che ci fosse più rispetto per chi tiene comunque a certe definizioni e a certi ruoli». (caso 2)
3. perché l’educazione anche scolastica garantisca il rispetto della visione antropologica della Chiesa:
Il direttore dell'ufficio evangelizzazione e catechesi del Patriarcato di Venezia «Nelle scuole cattoliche devono passare solo testi in sintonia con la visione antropologica proposta dalla Chiesa». (caso 2)
Donazzan: «Una visione che parla delle differenze sessuali e della diversità dei sessi all'interno della famiglia». (caso2)
4. per evitare che l’educazione anche scolastica cada nel pensiero unico e nel relativismo:
"L’intervento di Vladimir Luxuria al Liceo Muratori di Modena rappresenta una violazione del pluralismo e una vittoria del «pensiero unico»". Lo afferma in una sua nota il Comitato Sì alla famiglia, che riunisce numerose associazioni cattoliche ed evangeliche. Il comitato si dice «convinto che le persone omosessuali, come insegna il “Catechismo della Chiesa Cattolica” debbano essere accolte con “rispetto, compassione e delicatezza” e – come ci ripete Papa Francesco – non debbano essere giudicate in quanto persone. Ma i comportamenti e le leggi, a differenza delle persone, possono e devono essere giudicati – a meno di cadere in un relativismo assoluto – e il modo della scuola pubblica di formare a questo giudizio non può che essere quello di mettere a confronto tesi diverse». L’intervento di Luxuria al Muratori «non rispetta questa esigenza di pluralismo e rappresenta invece una vittoria del pensiero unico nella forma della cosiddetta ideologia del gender e una negazione della libertà di espressione e del contraddittorio». (caso 5)
Per il glossario
Scuola pubblica
Laicità
Scuola laica
Confessionalità
Scuola paritaria confessionale
Cosa si intende per confessionalità?
Cosa si intende per scuola paritaria confessionale?]
Scuola
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